I Beatles e Yellow submarine

Yellow subamarine e i Beatles




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yellow_submarine
Durata: 2:40 Tonalità: Solb Maggiore
• Ringo Starr: voce, batteria
• Paul McCartney: cori, seconda voce, basso
• John Lennon: cori, seconda voce, chitarra acustica
• George Harrison: cori, tamburello
• Mal Evans: cori, grancassa
• Neil Aspinall: cori
• George Martin: cori
• Geoff Emerick: cori
• Pattie Harrison: cori
• Brian Jones: cori
• Marianne Faithfull: cori
• Alf Bicknell: cori
Testo
In the town where I was born Lived a man who sailed to sea And he told us of his life In the land of submarines So we sailed up to the sun Till we found a sea of green And we lived beneath the waves In our yellow submarine We all live in a yellow submarine Yellow submarine, yellow submarine We all live in a yellow submarine Yellow submarine, yellow submarine And our friends are all aboard Many more of them live next door And the band begins to play We all live in a yellow submarine Yellow submarine, yellow submarine We all live in a yellow submarine Yellow submarine, yellow submarine Full speed ahead Mr. Boatswain, full speed ahead Full speed ahead it is, Sgt. Cut the cable, drop the cable Aye, Sir, aye Captain, captain As we live a life of ease Every one of us has all we need Sky of blue and sea of green In our yellow submarine We all live in a yellow submarine Yellow submarine, yellow submarine We all live in a yellow submarine Yellow submarine, yellow submarine We all live in a yellow submarine Yellow submarine, yellow submarine We all live in a yellow submarine Yellow submarine, yellow submarine
© 1966 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Nella città dove sono nato Viveva un uomo che andava per mare E ci raccontò della sua vita Nella terra dei sottomarini Così navigammo verso il sole Finchè trovammo il mare verde E vivemmo sotto le onde Nel nostro sottomarino giallo Viviamo tutti in un sottomarino giallo Sottomarino giallo, sottomarino giallo Viviamo tutti in un sottomarino giallo Sottomarino giallo, sottomarino giallo E tutti i nostri amici sono a bordo Molti più di loro vivono alla porta accanto E la banda comincia a suonare Viviamo tutti in un sottomarino giallo Sottomarino giallo, sottomarino giallo Viviamo tutti in un sottomarino giallo Sottomarino giallo, sottomarino giallo Avanti tutta Mr. Boatswain, avanti tutta Fatto, Sergente Taglia la gomena, getta la gomena Sissignore, sì Capitano, capitano Siccome facciamo una vita comoda Ciascuno di noi ha tutto ciò che gli serve Cielo blu e mare verde Nel nostro sottomarino giallo Viviamo tutti in un sottomarino giallo Sottomarino giallo, sottomarino giallo Viviamo tutti in un sottomarino giallo Sottomarino giallo, sottomarino giallo Viviamo tutti in un sottomarino giallo Sottomarino giallo, sottomarino giallo Viviamo tutti in un sottomarino giallo Sottomarino giallo, sottomarino giallo
Registrazione
Giovedì 26 maggio 1966 @ Abbey Road - Studio 3 Nastro/i: 1-4, poi riduzione del 4 nel 5 Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [prima prove non registrate, poi incisione base ritmica. George Martin era assente perchè malato] Mercoledì 1 giugno 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 5 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [sovraincisione cori, effetti sonori e prologo parlato di Ringo (quest'ultimo poi eliminato)]
Mixaggio
Giovedì 2 giugno 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: mono Nastro/i: 5 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [di prova] Venerdì 3 giugno 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: mono Nastro/i: 5 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [remix 1-5 (nella numerazione venne ignorato il mix del giorno precedente), tra i quali venne scelto quello per la pubblicazione su singolo e album] Mercoledì 22 giugno 1966 @ Abbey Road - Studio 3 Mix: stereo Nastro/i: 5 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Jerry Boys [2 remix stereo, tra i quali fu scelto quello per la pubblicazione]
Accordi
[G]In the [D]town where [C]I was [G]born [Em]Lived a [Am]man who [C]sailed to [G]sea [G]And he [D]told [C]us of his [D]life [Em]In the [Am]land of [C]subma[D]rines [G]So we [D]sailed up [C]to the [G]sun [Em]Till we [Am]found a [C]sea of [G]green [G]And we [D]lived be[C]neath the [D]waves [Em]In our [Am]yellow [C]subma[D]rine [G]We all live in a [D]yellow submarine Yellow submarine, [G]yellow submarine [G]We all live in a [D]yellow submarine Yellow submarine, [G]yellow submarine [G]And our [D]friends are [C]all a[G]board [Em]Many [Am]more of them [C]live next [D]door [G]And the [D]band be[C]gins to [D]play [Em] [Am] [C] [D] [G]We all live in a [D]yellow submarine Yellow submarine, [G]yellow submarine [G]We all live in a [D]yellow submarine Yellow submarine, [G]yellow submarine [Parlato, stessi accordi della strofa] Full speed ahead Mr. Boatswain, full speed ahead Full speed ahead it is, Sgt. Cut the cable, drop the cable Aye, Sir, aye Captain, captain [G]As we [D]live a [C]life of [G]ease [Em]Every one of [am]us has [C]all we [D]need [G]Sky of [D]blue and [C]sea of [D]green [Em]In our [Am]yellow [C]subma[D]rine [G]We all live in a [D]yellow submarine Yellow submarine, [G]yellow submarine [G]We all live in a [D]yellow submarine Yellow submarine, [G]yellow submarine [G]We all live in a [D]yellow submarine Yellow submarine, [G]yellow submarine [G]We all live in a [D]yellow submarine Yellow submarine, [G]yellow submarine

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 27.04.2010

È curioso che proprio Revolver, per alcuni il primo album della maturità per i Beatles, con canzoni che non avrebbero potuto apparire su nessun loro disco precedente e un'attenzione ai testi non più solo episodica e lennoniana ma strutturale e condivisa, ospiti la loro canzone più fanciullesca ed infantile. E, al tempo stesso, una delle più celebri di tutti i tempi. Scritta da Paul una sera, prima di andare a letto, espressamente per diventare il "pezzo di Ringo" nel nuovo album dei Beatles, Yellow Submarine è una canzone irresistibile nella orecchiabilità della sua musica e nelle semplici, didascaliche immagini del testo. Mentre la paternità della musica e l'idea iniziale del testo (una storia per bambini, che avesse a che fare con un marinaio) sono indubbiamente di McCartney, la versione finale del testo e l'esecuzione raccolsero contributi da tutte le persone coinvolte. In particolare, Donovan contribuì con il verso "sky of blue, and sea of green", e George Martin coordinò un arrangiamento straordinariamente frizzante, che risulta ancora freschissimo a decenni di distanza, grazie anche al notevole contributo di rumorista di Lennon, evidentemente entusiasta del clima festaiolo dell'esecuzione, che fornì sia gran parte dei rumori di bolle ("suonando" un secchio e una cannuccia), sia le risposte dell'ultima strofa in stile Goons. Che la spontaneità dell'esecuzione fosse in realtà ben studiata appare evidente anche dal ricercato fraseggio (nella strofa) dell'ottima esecuzione vocale di Ringo, che in una delle versioni scartate del brano effettuava anche un'introduzione vocale, idea ripresa (e nuovamente scartata) anche per la successiva Good Night di John, sempre cantata dal batterista. Considerato il periodo e l'album nei quali si inserisce la canzone, molti hanno ritenuto che la canzone fosse in realtà dedicata a una droga dell'epoca, una miscela di barbiturici rinchiusa in una capsula gialla, nota appunto come il sottomarino giallo. McCartney smentì sempre questa ipotesi, sostenendo invece che la canzone non andava interpretata, ma presa per quello che era: la storia di un sottomarino giallo. È molto probabile che Paul fosse sincero, considerato anche che nella primissima versione si faceva riferimento a vari sottomarini, tutti di colori improbabili; del resto, è del tutto verosimile che qualcuno dei Beatles o del loro entourage si fosse reso conto della coincidenza prima della pubblicazione, e che il sottomarino sia rimasto giallo anche come riferimento pseudonascosto alla famigerata capsula stupefacente. Sia come sia, Yellow Submarine rimane uno dei classici dei Beatles e uno dei più brillanti esempi di come nei loro album potessero convivere brani adatti ad un pubblico incredibilmente vasto ed eterogeneo. Benchè altri artisti abbiano avuto un successo commerciale paragonabile a quello dei Fab Four, nessuno, nè prima nè dopo di loro, è mai riuscito a riscuotere un consenso altrettanto trasversale.


Eleanor Rigby(Lennon/McCartney)

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Durata: 2:07 Tonalità: Mi Minore
• Paul McCartney: voce
• John Lennon: cori
• George Harrison: cori
• Tony Gilbert: violino
• Sidney Sax: violino
• John Sharpe: violino
• Jurgen Hess: violino
• Stephen Shingles: viola
• John Underwood: viola
• Derek Simpson: violoncello
• Norman Jones: violoncello
Testo
Ah, look at all the lonely people Ah, look at all the lonely people Eleanor Rigby, picks up the rice In the church where a wedding has been Lives in a dream Waits at the window, wearing the face That she keeps in a jar by the door Who is it for? All the lonely people Where do they all come from? All the lonely people Where do they all belong? Father McKenzie, writing the words Of a sermon that no one will hear No one comes near Look at him working, darning his socks In the night when there's nobody there What does he care? All the lonely people Where do they all come from? All the lonely people Where do they all belong? Ah, look at all the lonely people Ah, look at all the lonely people Eleanor Rigby, died in the church And was buried along with her name Nobody came Father McKenzie, wiping the dirt From his hands as he walks from the grave No one was saved All the lonely people Where do they all come from? All the lonely people Where do they all belong?
© 1966 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Ah, guarda tutta la gente sola Ah, guarda tutta la gente sola Eleanor Rigby raccoglie il riso Nella chiesa dove è avvenuto un matrimonio Vive in un sogno, aspetta alla finestra Indossando la faccia Che tiene in un vaso vicino alla porta. Per chi è? Tutta la gente sola Da dove viene? Tutta la gente sola Di dov'è? Padre McKenzie scrive le parole di un sermone Che nessuno ascolterà Nessuno si avvicina Guardalo lavorare, rammendarsi i calzini di notte Quando lì non c'è nessuno Di cosa gli importa? Tutta la gente sola Da dove viene? Tutta la gente sola Di dov'è? Ah, guarda tutta la gente sola Ah, guarda tutta la gente sola Eleanor Rigby morì nella chiesa E fu sepolta insieme al suo nome Non venne nessuno Padre McKenzie si pulisce la mani Dalla terra mentre si allontana dalla tomba Nessuno fu salvato
Tutta la gente sola Da dove viene? Tutta la gente sola Di dov'è?
Registrazione
Giovedì 28 aprile 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 1-14 + riduzione nel nastro 15 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [registrazione ottetto archi] Venerdì 29 aprile 1966 @ Abbey Road - Studio 3 Nastro/i: 15 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [sovraincisione voci] Lunedì 6 giugno 1966 @ Abbey Road - Studio 3 Nastro/i: 15 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [sovraincisione nuova voce Paul]
Mixaggio
Venerdì 29 aprile 1966 @ Abbey Road - Studio 3 Mix: mono Nastro/i: 15 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [3 remix, resi obsoleti da successive sovraincisioni] Mercoledì 22 giugno 1966 @ Abbey Road - Studio 3 Mix: Mono e stereo Nastro/i: 15 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Jerry Boys [2 nuovi remix mono (erroneamente numerati 3-4), il secondo dei quali fu scelto. un solo remix stereo, quello pubblicato]
Accordi
[C]Ah, look at all the lonely [Em]people [C]Ah, look at all the lonely [Em]people [Em]Eleanor Rigby picks up the [Em7]rice In the [Em6]church where a [Em7]wedding has bee[C]n Lives in a drea[Em]m Waits at the window, wearing the [Em7]face That she [Em6]keeps in a [Em7]jar by the doo[C]r Who is is fo[Em]r? [Em7]All the lonely [Em6]people Where [C]do they all come [Em]from? [Em7]All the lonely [Em6]people, Where [C]do they all bel[Em]ong? Father McKenzie, writing the words Of a sermon that no one will hear No one comes near Look at him working, darning his socks In the night when there's nobody there What does he care? [Em7]All the lonely [Em6]people Where [C]do they all come [Em]from? [Em7]All the lonely [Em6]people, Where [C]do they all bel[Em]ong? Eleanor Rigby, died in the church And was buried along with her name Nobody came Father McKenzie, wiping the dirt From his hands as he walks from the grave No one was saved [Em7]All the lonely [Em6]people Where [C]do they all come [Em]from? [Em7]All the lonely [Em6]people, Where [C]do they all bel[Em]ong?

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 08.11.2009

Uno dei tratti più notevoli di Eleanor Rigby è che la sua semplicità musicale è il frutto di un processo compositivo assai tortuoso e laborioso, al contrario ad esempio di Yesterday - un brano dall'armonia assai complessa - la cui musica fu scritta pressochè istantaneamente. La capacità di McCartney di mantenere immediate canzoni elaboratissime e viceversa di rendere interessanti sequenze armoniche semplicissime non ha eguali nella storia della musica pop. Iniziata come un brano in due accordi su una ragazza infelice, Eleanor Rigby è diventato un capolavoro di narrativa in grado di riassumere, attraverso poche fotografiche immagini di due personaggi distinti, tutta l'insensatezza di una vita in solitudine. Già il primo abbozzo dell'asciutta melodia dorica che si innalza dalla cruda monotonia della musica creava l'atmosfera ideale per dispiegare una narrazione che si distacca per profondità e compiutezza da tutta la produzione precedente del gruppo. Basta aggiungere che praticamente nello stesso periodo McCartney aveva scritto lo spensierato divertissement di Yellow Submarine, per accreditare Paul, senza bisogno di altri esempi, come uno dei più versatili compositori del XX secolo (un gruppo nel quale bisogna certamente includere anche John Lennon). Evidentemente un pezzo di McCartney per la fotografica lucidità della propria trama così come per la fiduciosa scelta dello scarno arrangiamento, Eleanor Rigby ricevette però numerosi contributi da diverse persone, tanto da spingere Lennon a dichiarare di aver scritto "circa il 70% del testo". Paul iniziò la canzone, come tante altre di quel periodo, al pianoforte dell'appartamento dei genitori di Jane Asher in Wimpole Street, rimanendo a lungo sul Mi Minore sulla scia dell'interesse che diversi compositori dell'epoca (vedere If I Needed Someone e The Word) avevano per la musica indiana. In questo primissimo embrione del brano, la protagonista si chiamava Miss Daisy Hawkins e doveva avere più o meno l'età dell'autore. Il secondo step compositivo fu l'immagine della protagonista che raccoglie il riso dopo il matrimonio. Poi McCartney sviluppò la fondamentale intuizione che la protagonista avesse perso non solo quel matrimonio, ma anche il proprio: di qui la sua trasformazione in un'anziana zitella, mentre prendeva forma l'idea del secondo personaggio della storia, l'ecclesiastico padre McCartney. I Beatles al gran completo, più Pete Shotton, amico d'infanzia di Lennon, si trovarono poi a casa di quest'ultimo per completare il brano: qui Ringo suggerì l'immagine del prete che si rammenda i calzini e propose di cambiare cognome a padre McCartney per non generare confusione (il sostitutivo McKenzie fu trovato sull'elenco telefonico). George Harrison fornì, nel suo stile tipicamente laconico, il commento "Ah, look at all the lonely people", mentre Pete Shotton, che conviene con McCartney nel ricordare che il contributo di Lennon fu pressochè nullo, suggerì l'idea, poi sviluppata in seguito da Paul, che i due personaggi si potessero "incontrare" nel finale. Prima di questo decisivo step, McCartney aveva già ribattezzato la sua eroina in Eleanor Rigby. Ma da dove veniva il nome? Lui assicura di aver preso il nome Eleanor da quello dell'interprete femminile del film Help!, Eleanor Bron, mentre il cognome sarebbe stato preso dall'insegna di un negozio di Bristol, ove McCartney si recava spesso perchè Jane Asher recitava in quella città. Sarebbe dunque soltanto una coincidenza che una Eleanor Rigby (1895-1939) fosse sepolta nel cimitero di Woolton, a Liverpool, e che non lontano ci fosse anche la lapide di un certo McKenzie, come riportato da Paul nell'Anthology. Per la seconda volta nella discografia dei Beatles (la prima essendo occorsa in occasione di Yesterday), e di nuovo con una canzone di McCartney, l'arrangiamento finale prevedeva l'impiego di archi, questa volta un ottetto. Il loro intervento, scritto da George Martin, è così brillantemente inventivo da rendere il produttore dei Beatles quasi un coautore del brano: l'insistito accompagnamento, che come da richiesta di McCartney dà il ritmo alla canzone, è infatti talmente ricco di idee da essere molto piacevole anche ascoltato da solo (come è stato reso possibile dall'Anthology). Ancora come in Yesterday, Paul esegue il brano da solista, sorretto però da John e George per la breve sezione in Do Maggiore che funge contemporaneamente da introduzione, bridge e chiusura del pezzo. Molte parole, e molto positive, sono state spese su questa canzone, la cui grandezza non risiede nell'indubbia qualità del testo o della musica, ma nel più generale proposito di usare la musica pop come una forma d'arte e non più solo di intrattenimento. Esistono e sono esistiti artisti che hanno saputo scrivere testi e musiche altrettanto straordinari, ma la portata innovativa di Eleanor Rigby, in termini di suono, intensità, tematica e forza poetica rimane ineguagliata. Inoltre la canzone possiede un tratto di severa perfezione che la rende inattaccabile sotto ogni punto di vista: non una parola fuori posto, non una nota discutibile, niente da eccepire nell'arrangiamento o nelle esecuzioni. Brillante frutto della spesso parzialmente inconscia sensibilità di McCartney, Eleanor Rigby, come molti capolavori dei Beatles, trae preziosissimi contributi, come si è visto, dall'irripetibile qualità delle persone di cui l'autore poteva disporre: in questo caso Harrison, Starr, Shotton forse Lennon e indubbiamente George Martin. Con il suo lugubre testo (particolarmente notevole per un gruppo con all'attivo già un centinaio di brani, di cui solo 4 o 5 si scostavano palesemente dai classici schemi della canzone d'amore) e la spettrale parte musicale, Eleanor Rigby era una scelta coraggiosa per un singolo, per quanto bilanciata dall'allegra Yellow Submarine. Dimostrando una straordinaria maturità (e forse anche un incondizionato affetto per i propri eroi), il pubblico inglese la premiò con il primo posto nella classifica dei singoli. In America, anche a causa della famigerata dichiarazione di Lennon (i Beatles sono più popolari di Gesù Cristo), non andò oltre l'11esimo posto.


All together now

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all-together-now
Durata: 2:09 Tonalità: Sol Maggiore
• Paul McCartney: voce, chitarra ritmica acustica, basso, battimani
• John Lennon: cori, chitarra ritmica acustica, ukulele, battimani
• George Harrison: cori, battimani
• Ringo Starr: batteria, percussioni, battimani
Testo
One, two, three, four, Can I have a little more Five, six, seven, eight, nine, ten I love you A, B, C, D Can I bring my friend to tea E, F, G, H, I, J I love you Bom bom bom bompa bom Sail the ship Bompa bom Chop the tree Bompa bom Skip the rope Bompa bom Look at me All together now All together now... Black, white, green, red Can I take my friend to bed Pink, brown, yellow, orange and blue I love you All together now All together now... Bom bom bom bompa bom Sail the ship Bompa bom Chop the tree Bompa bom Skip the rope Bompa bom Look at me All together now All together now All together now All together now...
© 1968 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Uno, due, tre quattro Posso averne ancora un pò? Cinque, sei, sette, otto, nove, dieci Ti amo    A, B, C, D Posso portare un mio amico per un the? E, F, G, H, I, J Ti amo Bom bom bom bom bompa bom Fai navigare la nave Bompa bom Taglia l'albero Bompa bom Salta la corda Bompa bom Guardami Tutti insieme ora Tutti insieme ora... Nero, bianco, verde, rosso Posso portare il mio amico a letto Rosa, marrone, giallo, arancione e blu Ti amo Tutti insieme ora Tutti insieme ora... Bom bom bom bom bompa bom Fai navigare la nave Bompa bom Taglia l'albero Bompa bom Salta la corda Bompa bom Guardami Tutti insieme ora Tutti insieme ora Tutti insieme ora Tutti insieme ora...
Pubblicazione
PMC 7070 (LP Mono) PCS 7070 (LP Stereo): 17 gennaio 1969
Formato: LP 33 giri
Classifica
Posizione più alta: #3 Settimane in classifica: 11

Accordi
[F#] [G] One, two, three, four, [D7]Can I have a little more [G]Five, six, seven, eight, nine, [D7]ten I love [G]you A, B, C, D [D7]Can I bring my friend to tea [G]E, F, G, H, I, [D7]J I love [G]you Bom bom bom [C]bompa bom Sail the ship [G]Bompa bom Chop the tree [C]Bompa bom Skip the rope [D7]Bompa bom Look at me All together now [G]All together now All together now All together now All together now [D7]All together now All together now [G]All together now Black, white, green, red [D7]Can I take my friend to bed [G]Pink, brown, yellow, orange and [D7]blue I love [G]you All together now All together now... Bom bom bom [C]bompa bom Sail the ship [G]Bompa bom Chop the tree [C]Bompa bom Skip the rope [D7]Bompa bom Look at me All together now All together now...

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 23.12.2009

Yellow Submarine era stata la prima canzone per bambini dei Beatles, e si era rivelata uno straordinario successo. Se Paul McCartney, che ne era l'autore, avesse saputo come sarebbero andate le cose, avrebbe ugualmente affidato l'esecuzione a Ringo? Quale che sia la risposta, la conseguenza inevitabile fu che i Beatles - e Paul in particolare - cercarono subito di sfruttare nuovamente questo filone. Purtroppo, il risultato non è nemmeno lontanamente paragonabile al precedente tentativo, e la canzone, frettolosamente registrata in un solo giorno di lavoro senza George Martin, rimase a languire per oltre un anno e mezzo prima di venire pubblicata sul debole album Yellow Submarine. Gli elementi più convincenti di una canzone che lo stesso McCartney definì "usa-e-getta" sono la sua pigra orecchiabilità, sufficiente a farla diventare un tormentone per le tifoserie anglofone (anche in questo, Yellow Submarine fu superiore: sulla sua melodia vengono tuttora adattati cori da stadio in tutto il mondo) e l'arrangiamento piacevolmente disinvolto. L'esecuzione infatti mantiene efficacemente uno spirito di finta improvvisazione che si rivela congeniale al brano così come l'idea di aggiungere voci e strumenti poco alla volta. Strutturalmente semplice, si limita ai tre accordi fondamentali della tonalità di Sol Maggiore, con la sottodominante che compare solo nel bridge. Il testo, altrettanto elementare, veniva leggermente modificato durante il soggiorno a Rishikesh in E, F, G, H, I Jai Guru Dev. In un certo senso, il tratto più notevole di All Together Now è puramente cronologico: quando Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band non era ancora uscito nei negozi, invece di concedersi un meritato riposo, i Beatles continuavano incessantemente a lavorare in studio.

When I'm sixty-four

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The-Beatles-When-Im-Sixty-Four-Sound-Check-Music-Blog
Durata: 2:37 Tonalità: Do# Maggiore
• Paul McCartney: voce, basso, pianoforte
• George Harrison: cori, chitarra solista
• John Lennon: cori, chitarra ritmica
• Ringo Starr: batteria, campane
• Robert Burns: clarinetto
• Henry MacKenzie: clarinetto
• Frank Reidy: clarinetto basso
Testo
When I get older, losing my hair Many years from now Will you still be sending me a valentine Birthday greetings, bottle of wine If I'd been out till quarter to three Would you lock the door Will you still need me Will you still feed me When I'm sixty-four You'll be older too And if you say the word I could stay with you I could be handy mending a fuse When your light have gone You can knit a sweater by the fireside Sunday mornings, go for a ride Doing the garden, digging the weeds Who could ask for more Will you still need me Will you still feed me When I'm sixty-four Every summer we can rent a cottage On the Isle of Wight, if it's not too dear We shall scrimp and save Grandchildren on your knee Vera, Chuck, and Dave Send me a postcard, drop me a line Stating point of view Indicate precisely what you mean to say Yours sincerely wasting away Give me your answer fill in a form Mine for evermore Will you still need me Will you still feed me When I'm sixty-four
© 1967 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Quando diventerò vecchio e perderò i capelli Da qui a molti anni Mi manderai ancora una lettera per San Valentino Una bottiglia di vino con gli auguri di compleanno? Se stessi fuori fino alle tre meno un quarto Chiuderesti la porta a chiave? Avrai ancora bisogno di me Mi preparerai ancora da mangiare Quando avrò sessantaquattro anni? Anche tu sarai invecchiata E se solo dirai una parola Potrei restare con te Potrei rendermi utile, aggiustare un fusibile Quando ti salta la luce Tu puoi fare un maglione vicino al camino Andare in giro la domenica mattina Curare il giardino, estirpare le erbacce Chi potrebbe chiedere di più? Avrai ancora bisogno di me Mi preparerai ancora da mangiare Quando avrò sessantaquattro anni? Ogni estate potrei affittare una villetta All'Isola di Wight, se non è troppo cara Faremo economie e risparmieremo Nipotini sulle ginocchia Vera, Chuck e Dave Mandami una cartolina, butta giù due righe Chiarendo il tuo punto di vista Indica precisamente cosa intendi dire Sinceramente tuo, aspetto con ansia Dammi una risposta, riempi il modulo Mia per sempre Avrai ancora bisogno di me Mi preparerai ancora da mangiare Quando avrò sessantaquattro anni?
Registrazione
Martedì 6 dicembre 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 1-2 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [base ritmica] Giovedì 8 dicembre 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 2 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [sovraincisione voce] Martedì 20 dicembre 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 2, ridotto nei nastri 3-4 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [sovraincisione cori e campane] Mercoledì 21 dicembre 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 4 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [sovraincisione clarinetti]
Mixaggio
Mercoledì 21 dicembre 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: mono Nastro/i: 4 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [remix 1-3, provvisori] Giovedì 29 dicembre 1966 @ Abbey Road - Studio 3 Mix: mono Nastro/i: 4 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [remix 4-7, provvisoriamente considerati definitivi ma scartati da Paul l'indomani] Venerdì 30 dicembre 1966 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: mono Nastro/i: 4 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Phil McDonald [remix 8, accelerato di un semitono su richiesta di Paul] Lunedì 17 aprile 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: stereo Nastro/i: 4 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [remix 1]
Accordi
[C] [F] [G] [C] When I get older, losing my hair Many years from [G7]now Will you still be sending me a valentine Birthday greetings, [C]bottle of wine If I'd been out till quarter to three [C7]Would you lock the [F]door Will you still [Fm]need me [C]Will you still [A]feed me [D]When I'm [G7]sixty-[C]four [Am] [G] [Am] You'll be older [E]too [Am]And if you [Dm]say the word [Dm/E] [F]I could [G]stay with [C]you [G] [C]I could be handy mending a fuse When your light have [G7]gone You can knit a sweater by the fireside Sunday mornings, [C]go for a ride Doing the garden, digging the weeds [C7]Who could ask for more Will you still [Fm]need me [C]Will you still [A]feed me [D]When I'm [G7]sixty-[C]four [Am]Every summer we can rent a cottage On the Isle of [G]Wight, if it's not too [Am]dear We shall scrimp and [E]save [A]Grandchildren [Dm]on your knee [Dm/E] [F]Vera, [G]Chuck, and [C]Dave [G] [C]Send me a postcard, drop me a line Stating point of [G7]view Indicate precisely what you mean to say Yours sincerely [C]wasting away Give me your answer fill in a form Mine for ever[F]more Will you still [Fm]need me [C]Will you still [A]feed me [D]When I'm [G7]sixty-[C]four [C] [F] [G] [C]

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 30.10.2009

Una delle primissime composizioni di Paul McCartney, forse addirittura antecedente al suo incontro con John Lennon, When I'm 64 venne recuperata nelle primissime sedute di registrazione per il nuovo album del Beatles, ancora senza titolo. Il motivo della sua incisione potrebbe essere il fatto che Jim McCartney, padre di Paul, aveva compiuto 64 anni proprio nel 1966, anno in cui il brano fu registrato. John Lennon ricorda il brano ai tempi del Cavern, in cui la canzone veniva usata per situazioni strategiche, in caso di rottura degli amplificatori o temporanei black-out. Paul assicura che la canzone era stata scritta già molto prima, quando aveva circa 15 anni, e che nella sua idea originale doveva suonare un po' nello stile di Frank Sinatra: non in modo parodistico, ma come sincera espressione del suo interesse per altri generi musicali, oltre al rock and roll. Nella finzione parzialmente retrò di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, il pezzo finì invece per essere brillantemente caricaturale, aprendo nel pop il sottogenere vaudeville su cui lo stesso Paul tornerà ancora con successo, sia con i Beatles (Honey Pie, Oh ! Darling ), sia da solista. Lennon dichiarò che la When I'm Sixty-Four portata in studio era una mezza canzone, e venne completata apposta per l'incisione; la sezione aggiunta è con ogni probabilità il bridge in minore di 17 battute, evidentemente più maturo, ma meno ispirato, della strofa sulla relativa maggiore. Lennon disse anche che non si sarebbe mai sognato di scrivere una canzone del genere, ma nondimeno il suo contributo alla chitarra e ai cori (con Harrison) è appropriato e professionale. Gran parte della piacevolezza del brano risiede nell'ottima partitura per 3 clarinetti, scritta da George Martin su un'idea approssimativa di McCartney: il loro instancabile movimento rende ancora più gustosa una melodia ricca di cromatismi, contrappuntata da un basso ispirato e coronata da una splendida esecuzione vocale. Durante il mixaggio, Paul insistette per accelerare il brano dall'originale tonalità di Do Maggiore a quella di Do# Maggiore. Fu un'ottima idea, che fa suonare la sua voce come quella di un ragazzino che pensa al momento lontanissimo in cui avrà davvero 64 anni. La sua opportuna collocazione, dopo l'intensa Within You Without You di Harrison, è una delle scelte più felici del primo album dei Beatles la cui sequenza dei brani è stata attentamente studiata. Tuttavia, When I'm 64 rischiò di non far parte del Pepper. Per il 45 giri che sarebbe diventato Strawberry Fields Forever/Penny Lane, Martin ed Epstein valutarono di pubblicare una sola delle due canzoni che poi effettivamente uscirono, con When I'm 64 sul lato B, prima di optare per un singolo davvero esplosivo. Quando nel 2006 McCartney compì davvero 64 anni, la canzone fu lo spunto per numerosi tributi, spesso con testo adattato per l'occasione. Purtroppo, proprio a 64 anni Paul visse anche l'amara esperienza del divorzio da Heather Mills.



Only A Northern Song
(Harrison)


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Durata: 3:23 Tonalità: La Maggiore
• George Harrison: voce, organo, effetti sonori
• Paul McCartney: basso, tromba, effetti sonori
• John Lennon: pianoforte, glockenspiel, effetti sonori
• Ringo Starr: batteria
Testo
If you're listening to this song You may think the chords are going wrong But they're not He just wrote it like that When you're listening late at night You may think the bands are not quite right But they are They just play it like that It doesn't really matter what chords I play What words I say or time of day it is As it's only a Northern Song It doesn't really matter what clothes I wear Or how I fare or if my hair is brown When it's only a Northern Song If you think the harmony Is a little dark and out of key You're correct There's nobody there And I told you there's no one there
© 1968 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Se state ascoltando questa canzone Potete pensare che gli accordi siano sbagliati Ma non li sono Li ha scritti proprio così Quando ascoltate a notte fonda Potete pensare che il gruppo non vada bene E invece sì La suona proprio così Non importa in realtà che accordi suono Che parole dico o che ora del giorno sia Dato che è solo una canzone del nord Non importa realmente quali abiti indosso O come mi vanno le cose o se ho i capelli castani Dato che è solo una canzone del nord Se pensate che l'armonia Sia un pò cupa e fuori tono Avete ragione Lì non c'è nessuno E vi ho detto che lì non c'è nessuno
Pubblicazione
PMC 7070 (LP Mono) PCS 7070 (LP Stereo): 17 gennaio 1969
Formato: LP 33 giri
Classifica
Posizione più alta: #3 Settimane in classifica: 11

Accordi
[C7+] [D] [A] [E] [A]If you're listening to this song You may think the chords are going [Bm7/A]wrong But they're [E7]not He just wrote it like [D]that [A]When you're listening late at night You may think the bands are not quite [Bm7/A]right But they [E7]are They just play it like [D]that It [E]doesn't really [Bm7]matter what [G]chords I [C#7]play What [F#7]words I say or [Bm]time of day it [F#7]is As it's on[D]ly a [A/C#]Northern [E/B]Song [A] [Bm7/A] [E7] [D] It [E]doesn't really [Bm7]matter what [G]clothes I [C#7]wear Or [F#7]how I fare or [Bm]if my hair is [F#7]brown When it's on[D]ly a [A/C#]Northern [E/B]Song [A]If you think the harmony Is a little dark and out of [Bm7/A]key You're [E7]correct There's nobody [D]there [E] [Bm7] [G] [C#7] [F#7] [Bm] [F#7] [D] [A/C#] [E/B] And I [D]told you there's [A/C#]no one [E/B]there [E] [Bm7] [G] [C#7] [F#7] [Bm] [F#7] [D] [A/C#] [E/B] [A] [Bm]

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 11.01.2010

Per un certo tempo ha goduto di una certa popolarità la leggenda metropolitana secondo la quale Only A Northern Songs sarebbe stata scritta su due piedi ad Abbey Road, con l'orchestra che aspettava, per completare la colonna sonora del film Yellow Submarine. Di tutte le assurdità circolanti sulle registrazioni dei Beatles, questa è certamente tra le più infondate, se si considera che la canzone risale a quasi due anni prima della pubblicazione dell'album Yellow Submarine. Era stata registrata infatti durante le sessions per Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, il disco cui era originariamente destinata, ma sul quale fu presto evidente che non avrebbe trovato posto. Pur essendo un brano minore, Only A Northern Song è interessante sia per la propria origine, sia per la propria modalità di incisione. Il titolo è infatti un pungente gioco di parole, nello spirito delle mordaci Taxman e Piggies, tra il proprio significato letterale e la società Northern Songs Ltd., costituita per gestire i diritti delle società di edizione delle canzoni di Lennon/McCartney e per la quale Harrison era solo un autore a contratto. Poichè Lennon e McCartney erano soci della Northern Songs, si creava il paradosso per cui George incassava meno soldi di John e Paul per i diritti d'autore delle canzoni scritte da lui stesso. Per questa ragione Harrison costituirà, di qui a breve, una propria società di edizioni musicali, la Harrisongs, con cui pubblicherà gli ultimi suoi brani per i Beatles e la maggior parte delle sue canzoni da solista. In termini di registrazione, la particolarità di Only A Northern Song sta nell'essere stata incisa collegando in serie due macchine a 4 piste, così da disporre di un totale di 8. Tuttavia questa soluzione, di cui non esiste altro esempio nell'intera discografia del gruppo, creò tali problemi in sede di mixaggio (per le prevedibili difficoltà nella perfetta sincronizzazione delle due macchine analogiche), che il brano dovette accontentarsi di un mix "finto stereo" o "duofonico". Questo procedimento si era reso necessario a causa dell'abbondanza di strumenti inclusi nella canzone, molti dei quali assai inusuali per i Beatles, come una tromba (suonata da McCartney!), dei timpani e un glockenspiel. Come per molte canzoni di Harrison, l'armonia è bizzarra eppure scorrevole, nonostante la sarcastica affermazione del testo "you may think that te chords are going wrong". L'arrangiamento, nella sua anarchica spontanietà, è uno dei più compiuti lavori psichedelici dei Beatles, benché, come accade a Blue Jay Way, non compensi del tutto le carenze compositive del brano. Nell'insieme, l'esclusione da Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band fu saggia; inserita su Yellow Submarine, Only A Northern Song probabilmente non eleva la qualità media dell'album, ma è suggestivamente adatta all'atmosfera: sicuramente superiore all'altra canzone di Harrison presente sul disco (non a caso un altro "scarto" del 1967), It's All Too Much.


Nowhere Man
(Lennon/McCartney)


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Durata: 2:44 Tonalità: Mi Maggiore
• John Lennon: voce raddoppiata, chitarra ritmica acustica
• George Harrison: cori, chitarra solista
• Paul McCartney: cori, basso
• Ringo Starr: batteria
Testo
He's a real nowhere man Sitting in his nowhere land Making all his nowhere plans for nobody Doesn't have a point of view Knows not where he's going to Isn't he a bit like you and me? Nowhere man please listen You don't know what you're missing Nowhere man, the world Is at your command He's as blind as he can be Just sees what he wants to see Nowhere man, can you see me at all Nowhere man don't worry Take your time, don't hurry Leave it all till somebody else Lends you a hand Doesn't have a point of view Knows not where he's going to Isn't he a bit like you and me? Nowhere man please listen You don't know what you're missing Nowhere man, the world Is at your command He's a real nowhere man Sitting in his nowhere land Making all his nowhere plans for nobody Making all his nowhere plans for nobody Making all his nowhere plans for nobody
© 1965 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Lui è un vero Uomo inesistente Seduto nella sua Terra inesistente A fare tutti i suoi progetti inesistenti per nessuno Non ha un suo punto di vista Non sa dove sta andando Non è un pò come te e me? Uomo inesistente per favore ascolta Tu non sai cosa stai perdendo Uomo inesistente, il mondo È ai tuoi piedi È totalmente cieco Vede solo ciò che vuole vedere Uomo inesistente non riesci proprio a vedermi? Uomo inesistente non preoccuparti Prenditi tempo, non c'è fretta Molla tutto finchè qualcun altro Non ti dà una mano Non ha un suo punto di vista Non sa dove sta andando Non è un pò come te e me? Uomo inesistente per favore ascolta Tu non sai cosa stai perdendo Uomo inesistente, il mondo È ai tuoi piedi È veramente un Uomo inesistente Seduto nella sua Terra inesistente A fare tutti i suoi progetti inesistenti per nessuno A fare tutti i suoi progetti inesistenti per nessuno A fare tutti i suoi progetti inesistenti per nessuno

Registrazione
Giovedì 21 ottobre 1965 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 1-2 Produttore: George Martin Primo fonico: Norman Smith Secondo fonico: Ken Scott Venerdì 22 ottobre 1965 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 3-5 + sovraincisioni al nastro 4 Produttore: George Martin Primo fonico: Norman Smith Secondo fonico: Ken Scott [rifacimento]
Mixaggio
Lunedì 25 ottobre 1965 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: mono Nastro/i: 4 Produttore: George Martin Primo fonico: Norman Smith Secondo fonico: Ken Scott Martedì 26 ottobre 1965 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: stereo Nastro/i: 4 Produttore: George Martin Primo fonico: Norman Smith Secondo fonico: Ron Pender
Accordi
[E]He's a real [B]nowhere man [A]Sitting in his [E]nowhere land [F#m]Making all his [Am]nowhere plans for [E]nobody [E]Doesn't have a [B]point of view [A]Knows not where he's [E]going to [F#m]Isn't he a bit[Am] like you and [E]me? Nowhere [G#m]man please [A]listen You don't [G#m]know what you're [A]missing Nowhere [G#m]man, the [F#m7]world Is at your command [B7] Solo [E] [B] [A] [E] [F#m] [Am] [E] [E]He's as blind as [B]he can be [A]Just sees what he [E]wants to see [F#m]Nowhere man, can [Am]you see me at [E]all Nowhere [G#m]man don't [A]worry Take your [G#m]time, don't [A]hurry Leave it [G#m]all till [F#m7]somebody else Lends you a hand [E]Doesn't have a [B]point of view [A]Knows not where he's [E]going to [F#m]Isn't he a bit[Am] like you and [E]me? Nowhere [G#m]man please [A]listen You don't [G#m]know what you're [A]missing Nowhere [G#m]man, the [F#m7]world Is at your command [B7] [E]He's a real [B]nowhere man [A]Sitting in his [E]nowhere land [F#m]Making all his [Am]nowhere plans for [E]nobody [F#m]Making all his [Am]nowhere plans for [E]nobody [F#m]Making all his [Am]nowhere plans for [E]nobody

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 11.10.2009

I tre precedenti album del gruppo contenevano almeno una canzone-confessione di John Lennon (vedere I'll Cry Instead, I'm A Loser ed Help!), e anche Rubber Soul non fa eccezione. Sebbene i brani siano scaturiti in modi profondamente differenti, è curioso notare che sono tutti caratterizzati da una scelta di accordi semplice, persino banale in molti casi. L'origine di Nowhere Man è piuttosto nota: dopo una notte in cui aveva cercato invano di scrivere un nuovo pezzo per Rubber Soul, la deadline per il cui completamento si avvicinava rapidamente, Lennon smise di provare e si coricò esausto. A quel punto iniziò a pensare a sè come un uomo inesistente, sperduto nella sua isolata casa di Weybridge, e Nowhere Man venne fuori da sola, testo e musica, condividendo in qualche modo le modalità di scrittura di Yesterday di McCartney. Il testo, che potrebbe essere considerato il primo dei Beatles a non contenere traccia di coinvolgimento sentimentale (a meno che non si voglia pensare che il protagonista stia parlando alla propria ragazza) è stato inizialmente inteso da molti come una critica al conformismo della generazione precedente, e un invito a coltivare la propria personalità anche a dispetto delle convenzioni sociali. Nella famigerata intervista a Maureen Cleave (quella della dichiarazione "I Beatles sono più popolari di Gesù"), Lennon chiarì l'equivoco, rivelando che in realtà la canzone era autobiografica, e l'argomento, lungi dall'essere un'esortazione generazionale, era una personale constatazione della propria indolenza, come sarebbe stata la successiva I'm Only Sleeping. Questa errata interpretazione potrebbe aver contribuito a procurare a Nowhere Man parte dell'ammirazione, in qualche modo eccessiva, che il brano ha guadagnato e mantenuto nel corso degli anni. Con la sua dolente melodia discendente e ben tre (per la prima volta nella discografia dei Beatles) ripetizioni del bridge (che poi non è altro che una variazione del ritornello di I Feel Fine), Nowhere Man è un brano insolitamente azzimato per gli standard di Lennon, e uno dei primi a sembrare più lungo del necessario, sebbene non raggiunga i 3 minuti. Altri motivi della popolarità di Nowhere Man vanno cercati nell'arrangiamento e nella produzione, tra i migliori dell'album: oltre alle ottime armonie vocali a tre parti, il brano presenta anche un'ottima parte di basso e uno splendido assolo di chitarra, registrato con gli acuti estremamente scintillanti, ottenuti attraverso procedure pionieristiche per l'epoca. Così bene addobbata, Nowhere Man nascondeva tutti i suoi difetti, compreso il tono vagamente accusatorio di alcuni versi (isn't he a bit like you and me?), che ricorda l'analogo atteggiamento di Harrison in Within You Without You (are you one of them?), e divenne in molti paesi (ma non in patria) un singolo di successo, raggiungendo il numero 1 delle classifiche canadesi e il numero 3 di quelle statunitensi.


Lucy In The Sky With Diamonds
(Lennon/McCartney)


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Durata: 3:28 Tonalità: La Maggiore (strofa), Fa Maggiore (bridge), Sol Maggiore (ritornello)
• John Lennon: voce raddoppiata
• Paul McCartney: seconda voce, basso, organo Hammond
• George Harrison: chitarra solista, tanbur
• Ringo Starr: batteria, maracas
Testo
Picture yourself on a boat on a river With tangerine trees and marmalade skies Somebody calls you, you answer quite slowly A girl with kaleidoscope eyes Cellophane flowers of yellow and green Towering over your head Look for the girl with the sun in her eyes And she's gone Lucy in the sky with diamonds Lucy in the sky with diamonds Lucy in the sky with diamonds, ah Follow her down to a bridge by a fountain Where rocking horse people eat marshmallow pies Everyone smiles as you drift past the flowers That grow so incredibly high Newspaper taxies appear on the shores Waiting to take you away Climb in the back with your head in the clouds And you're gone Lucy in the sky with diamonds Lucy in the sky with diamonds Lucy in the sky with diamonds, ah Picture yourself in a train in a station With plasticine porters with looking glass ties Suddenly someone is there at the turnstile The girl with kaleidoscope eyes Lucy in the sky with diamonds Lucy in the sky with diamonds Lucy in the sky with diamonds, ah Lucy in the sky with diamonds...
© 1967 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Immaginati in una barca su un fiume Con alberi di mandarino e cieli di marmellata Qualcuno ti chiama, tu rispondi lentamente Una ragazza con occhi di caleidoscopio Fiori di cellophane gialli e verdi Svettano sopra di te Cerchi la ragazza con il sole negli occhi E se n'è andata Lucy nel cielo con diamanti Lucy nel cielo con diamanti Lucy nel cielo con diamanti, ah Seguila fino ad un ponte presso una fontana Dove persone cavallo a dondolo mangiano torte di marshmallow Tutti sorridono mentre scivoli oltre i fiori Che crescono così incredibilmente alti Taxi di giornale appaiono sulla sponda Aspettando di portarti via Ci sali dentro con la testa tra le nuvole E te ne sei andato Lucy nel cielo con diamanti Lucy nel cielo con diamanti Lucy nel cielo con diamanti, ah immaginati sul treno in una stazione Con facchini di plastilina con cravatte di specchio All'improvviso c'è qualcuno al cancelletto La ragazza con occhi di caleidoscopio Lucy nel cielo con diamanti Lucy nel cielo con diamanti Lucy nel cielo con diamanti, ah Lucy nel cielo con diamanti...
Registrazione
Martedì 28 febbraio 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: non numerati Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [prove] Mercoledì 1 marzo 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 1-7 + riduzione 7 nell'8 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [base ritmica] Giovedì 2 marzo 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 8 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [sovraincisioni voci, basso, chitarra solista]
Mixaggio
Giovedì 2 marzo 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: mono Nastro/i: 8 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [remix 1-11, tutti scartati] Venerdì 3 marzo 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: mono Nastro/i: 1-4 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [4 remix, numerati 1-4. il 4 fu pubblicato] Venerdì 7 aprile 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: stereo Nastro/i: 8 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [remix 1-5]
Accordi
[A] [A/G] [A/F#] [A/F] [A]Picture your[A/G]self on a [A/F#]boat on a [A/F]river With [A]tangerine [A/G]trees and [A/F#]marmalade [A/F]skies [A]Somebody [A/G]calls you, you [A/F#]answer quite [A/F]slowly A [A]girl with ka[A/G]leidoscope [A/F#]eyes[Dm] [Dm/C] [Bb]Cellophane flowers of [C]yellow and green [F]Towering over your head[Bb] [C]Look for the girl with the [G]sun in her eyes And she's [D]gone [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds, ah [A]Follow her [A/G]down to a [A/F#]bridge by a [A/F]fountain Where [A]rocking horse [A/G]people eat [A/F#]marshmallow [A/F]pies [A]Everyone [A/G]smiles as you [A/F#]drift past the [A/F]flowers That [A]grow so i[A/G]ncredibly [A/F#]high [Dm] [Dm/C] [Bb]Newspaper taxies ap[C]pear on the shores [F]Waiting to take you away[Bb] [C]Climb in the back with your [G]head in the clouds And you're [D]gone [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds, ah [A]Picture your[A/G]self in a [A/F#]train in a [A/F]station With [A]plasticine [A/G]porters with [A/F#]looking glass [A/F]ties [A]Suddenly [A/G]someone is [A/F#]there at the [A/F]turnstile The [A]girl with ka[A/G]leidoscope [A/F#]eyes [Dm] [Dm/C] [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds, ah [G]Lucy in the [C]sky with [D]diamonds...

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 07.05.2011

Una delle canzoni più celebrate di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band è questo brano, gran parte della cui fama è dovuta, oltre alle indubbie qualità, al fatto che i sostantivi del suo titolo compongano l'acronimo LSD. Benchè i Beatles abbiano sempre asserito che questa fosse una mera coincidenza, appare assai improbabile che nessuno del loro staff se ne fosse accorto, per cui la provocazione acquista tutto il carattere dell'intenzionalità. Lennon indicò sempre come fonte di ispirazione un disegno del figlio Julian, allora cinquenne, che raffigurava una sua compagna di scuola, Lucy O'Donnell (a volte indicata come Lucy Vodden, cognome da sposata; Lucy, nata nel 1963 e scomparsa nel 2009, ha sempre confermato questa versione. Non si sa però dove si trovi ora il disegno in questione). Quando John, vedendo il disegno, chiese a Julian di che si trattasse, la risposta fu appunto che raffigurava Lucy nel cielo con dei diamanti. È probabile che Lennon vide il disegno quando la canzone era ormai ultimata, o almeno lo era la parte di sua composizione, che comprendeva la strofa e il bridge. In tutto il resto del testo, ricco di splendide immagini nello stile di Lewis Carroll che John tanto amava, non c'è infatti nessun riferimento a Lucy, anche se il suo nome nel ritornello suggerisce che sia lei la ragazza con gli occhi di caleidoscopio. Le canzoni di John degli ultimi due album dei Beatles, per quanto di notevole successo e indiscutibile valore, erano quasi tutte prive di un ritornello in senso classico, come avevano invece brani precedenti quali Help! o Ticket To Ride. Trovandosi dunque in difficoltà su come completare la canzone, chiese aiuto a McCartney, che invece aveva recentemente composto ritornelli di ogni genere: il tormentone di Yellow Submarine, quello a un solo verso di Got To Get You In To My Life, la semiseria parodia dei Beach Boys di Paperback Writer, il più canonico refrain di Drive My Car. McCartney contribuì a Lucy In The Sky With Diamonds con qualche immagine del testo (andando giustamente fiero in particolare dell'idea dei taxi di giornale), suggerendo un cantato più fluido nel bridge, e musicando la frase che Lennon aveva scelto come titolo. Purtroppo, la sua soluzione, assai ortodossa per metro (4/4), progressione (tonica-sottodominante-dominante) e melodia (stranamente orizzontale, molto lennoniana), aveva ben poco a che spartire con il visionario sogno in 3/4 che caratterizzava le sezioni scritte da Lennon. Persino la linea di basso, ingegnosamente esitante nel resto del brano, è banale: l'unica trovata ispirata del ritornello fu l'armonizzazione alta sul terzo verso. La verità è che purtroppo Lucy In The Sky With Diamonds segna l'inizio della fase indolente di Lennon, con il concomitante  abbassamento dei suoi standard di qualità: non tanto sotto l'aspetto compositivo, quanto sotto quello della cura che veniva posta nell'incisione dei brani. Il tardivo disconoscimento di Lennon di un capolavoro come Being For The Benefit Of Mr. Kite! è emblematico in questo senso. In Sgt. Pepper's, un album nel quale la collaborazione tra i due leader dei Beatles riguarda, sebbene in proporzioni variabili, una buona metà dei brani, il perfezionismo di McCartney riuscirà ad annullarne quasi completamente (con questa sola eccezione) l'effetto negativo. Un solo anno più tardi, con il White Album, la mancanza di rifinitura (e di selezione, un peccato questo condiviso con McCartney) nel lavoro di Lennon contribuirà significativamente ad abbassare gli standard qualitativi dei Beatles. È probabile che Lennon avrebbe atteso un'idea migliore per il completamento di Lucy In The Sky With Diamonds, se essa fosse stata composta ai tempi di Revolver; ma le cose sarebbero potute andare ancora peggio un solo anno più tardi. Meglio dunque prenderla per ciò che è, e godere di una delle prove più brillanti della fantasia di John Lennon catalizzata dall'LSD.



Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band
(Lennon/McCartney)


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Durata: 2:02 Tonalità: Sol Maggiore
• Paul McCartney: voce, basso, chitarra ritmica
• George Harrison: cori, chitarra solista raddoppiata
• John Lennon: cori
• Ringo Starr: batteria
• James W. Buck: corno francese
• Neil Sanders: corno francese
• Tony Randall: corno francese
• John Burden: corno francese
Testo
It was twenty years ago today Sgt. Pepper taught the band to play They've been going in and out of style But they're guaranteed to raise a smile So may I introduce to you The act you've know for all these years Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band We're Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band We hope you will enjoy the show Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band Sit back and let the evening go Sgt. Pepper's Lonely, Sgt. Pepper's Lonely Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band It's wonderful to be here It's certainly a thrill You're such a lovely audience We'd like to take you home with us We'd love to take you home I don't really want to stop the show But I thought you might like to know That the singer's going to sing a song And he wants you all the sing along So may I introduce to you The one and only Billy Shears And Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band Billy Shears!
© 1967 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Sono vent'anni oggi Che il Sergente Pepe insegnò a suonare alla banda Sono andati di moda e fuori moda Ma è garantito che suscitino un sorriso Perciò lasciate che vi presenti Il numero che avete conosciuto in tutti questi anni La Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepe Siamo la Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepe Speriamo che lo show vi sia gradito Siamo la Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepe Mettetevi comodi e diamo inizio alla serata Sergente Pepe, Sergente Pepe, La Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepe E' fantastico essere qui E' sicuramente un'emozione Siete un pubblico così incantevole Vorremmo portarvi a casa con noi Vorremmo portarvi a casa Non voglio interrompere lo show, Ma pensavo che vi fosse gradito sapere Che il cantante sta per cantare una canzone E vuole che cantiate tutti con lui Perciò lasciate che vi presenti L'unico e il solo Billy Shears E la Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepe Billy Shears!
Registrazione
Mercoledì 1 febbraio 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 1-9 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [base ritmica. il basso, forse per la prima volta al mondo, viene registrato per inserzione diretta] Giovedì 2 febbraio 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 9, ridotto nel 10 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [sovraincisione voci] Venerdì 3 marzo 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 10 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [sovraincisione ottoni e chitarra solista] Lunedì 6 marzo 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Nastro/i: 10 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [sovraincisione effetti sonori]
Mixaggio
Giovedì 2 febbraio 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: mono Nastro/i: 10 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [remix 1, provvisorio] Lunedì 6 marzo 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: Mono e stereo Nastro/i: 10 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [remix 2-3 mono e 1-8 stereo. furono pubblicati il 3 mono e l'8 stereo]
Accordi
[A7] [C7] [G7] It was twenty years ago to[A7]day Sgt. [C7]Pepper taught the band to [G7]play They've been going in and out of [A7]style But they're [C7]guaranteed to raise a [G7]smile So [A7]may I introduce to you The [C7]act you've know for all these years [G7]Sgt. Pepper's [C7]Lonely Hearts Club [G7]Band [C7] [F7] [C7] [D7] We're [G]Sgt. Pepper's [Bb]Lonely Heart's [C7]Club [G]Band We [C7]hope you will enjoy the [G7]show We're [G]Sgt. Pepper's [Bb]Lonely Heart's [C7]Club [G]Band Sit [A7]back and let the evening [D7]go [C7]Sgt. Pepper's Lonely, [G7]Sgt. Pepper's Lonely [A7]Sgt. Pepper's Lonely Hearts [C7]Club [G7]Band [C7]It's wonderful to be here It's [F7]certainly a thrill You're [C7]such a lovely audience We'd [D7]like to take you home with us We'd love to take you home I don't [G7]really want to stop the [A7]show But I [C7]thought you might like to [G7]know That the [G7]singer's going to sing a [A7]song And he [C7]wants you all the sing [G7]along So [A7]may I introduce to you The [C7]one and only Billy Shears And [G7]Sgt. Pepper's [C7]Lonely Hearts Club [G7]Band [C7]Bil-[D]ly [E]Shears!

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 18.04.2010

La title track dell'album più famoso dei Beatles nacque quasi per scherzo, ispirata dai fantasiosi nomi delle band che popolavano la East Coast degli Stati Uniti. Già durante l'ultimo tour americano del gruppo, McCartney rimase molto colpito infatti dalla fantasia di tali gruppi, che sfoggiavano appellativi quali Quicksilver Messenger Service, Big Brother and the Holding Company o The Mooseheart Faith Stellar Groove Band. Tornando in America per una breve vacanza nel novembre del '66, McCartney iniziò a pensare ad una canzone ispirata a questi bizzarri nominativi. Il nome della band fittizia a cui arrivò era la Lonely Hearts Club Band, fino a che una banale conversazione con Mal Evans a proposito dei contenitori di sale e pepe in aereo non lo portò a storpiare salt and pepper fino a farlo diventare Sgt. Pepper, ideale capobanda della Lonely Hearts Club Band. Lavorando sulla canzone, Paul iniziò a pensare che tutto il nuovo album avrebbe potuto essere interpretato dall'immaginario gruppo, che a questo punto sarebbe diventato l'alter ego dei Beatles. Il precedente tema ipotizzato per il nuovo disco, l'infanzia dei Beatles a Liverpool, era ormai abortito perchè Strawberry Fields Forever e Penny Lane erano state requisite dalle EMI per diventare il nuovo singolo della band, e l'idea di un'identità immaginaria sembrò a McCartney una valida alternativa. Lennon era meno entusiasta, anche perchè gli altri due brani già incisi e destinati al nuovo album, A Day In The Life e When I'm 64, non sembravano avere molto a che spartire con il sergente Pepe. Tuttavia John, forse anche a causa dell'LSD che, per sua stessa ammissione, l'aveva ammorbidito, non se la sentì di cassare l'idea. Harrison stava valutando se lasciare o meno il gruppo e non sembrava interessato a nessuna iniziativa, come dimostra il suo minimo coinvolgimento nell'intero album. Non è dato di sapere quale fosse l'opinione di Ringo. Il felice verso iniziale (It was 20 years ago today) è ormai abusato (sostituendo 20 con il numero più adatto alla bisogna) per qualsiasi celebrazione e anniversario beatlesiano, mentre per il resto il testo si limita ad essere funzionale al suo scopo. Più un'overtoure che una canzone vera e propria, Sgt. Pepper's Lonely Heart Club Band è una divertente mescolanza tra un moderno pop/rock e una simpaticamente rustica banda di paese. McCartey canta da solista la parte rock, mentre è sostenuto da Lennon ed Harrison nella buffa armonia a tre parti. George Martin dà fondo al suo arsenale di effetti sonori, ripescando i rumori del pubblico da una sua incisione teatrale del 1961 per lo show Beyond The Fringe. Con la consueta, illuminata razionalità, tipica degli studi di Abbey Road, i rumori dell'orchestra che si accorda sono quelli della session del 10 febbraio 1967 per A Day In The Life. Il pubblico che accoglie l'arrivo di Billy Shears (alter ego di Ringo, che canterà la successiva With A Little Help From My Friends) è invece tratto dalla registrazione del concerto dei Beatles all'Hollywood Bowl (pubblicato negli Stati Uniti come LP ufficiale della band). Purtroppo, nessun vero pubblico ebbe mai modo di ascoltare davvero i Beatles eseguire Sgt. Pepper, perchè la loro attività concertistica era cessata pochi mesi prima della composizione del brano. Tuttavia, il 19 maggio 1979, in occasione del matrimonio di Eric Clapton con Pattie Boyd (già moglie di Harrison), Paul, George e Ringo eseguirono una versione del brano insieme allo sposo.


All You Need Is Love
(Lennon/McCartney)


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all-you-need-is-love-beatles-george-harrison-john-lennon-paul-mc-cartney-favim-com-443978
Durata: 3:47 Tonalità: Sol Maggiore
• John Lennon: voce, clavicembalo, banjo
• Paul McCartney: cori, basso, contrabbasso
• George Harrison: cori, chitarra solista, chitarra ritmica, violino
• Ringo Starr: batteria
• George Martin: pianoforte
• Sidney Sax: violino
• Patrick Halling: violino
• Eric Bowie: violino
• Jack Holmes: violino
• Rex Morris: sax tenore
• Don Honeywill: sax tenore
• Stanley Woods: tromba
• David Mason: tromba
• Evan Watkins: trombone
• Harry Spain: trombone
• Jack Emblow: fisarmonica
• Mick Jagger: cori
• Keith Richards: cori
• Marianne Faithfull: cori
• Jane Asher: cori
• Mike McCartney: cori
• Pattie Harrison: cori
• Eric Clapton: cori
• Graham Nash: cori
• Keith Moon: cori
• Hunter Davies: cori
• Gary Leeds: cori
• Musicisti non accreditati: cori
Testo
Love, love, love Love, love, love Love, love, love There's nothing you can do that can't be done Nothing you can sing that can't be sung Nothing you can say but you can learn how to play the game It's easy There's nothing you can make that can't be made No one you can save that can't be saved Nothing you can do but you can learn how to be you in time It's easy All you need is love All you need is love All you need is love, love Love is all you need Love, love, love Love, love, love Love, love, love All you need is love All you need is love All you need is love, love Love is all you need There's nothing you can know that isn't known Nothing you can see that isn't shown Nowhere you can be that isn't where you're meant to be It's easy All you need is love All you need is love All you need is love, love Love is all you need All you need is love All you need is love All you need is love, love Love is all you need Love is all you need Love is all you need...
© 1967 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Amore, amore, amore Amore, amore, amore Amore, amore, amore Non c'è niente che puoi fare che non si possa fare Niente che puoi cantare che non si possa cantare Niente che puoi dire ma puoi imparare ad essere giusto È facile Non c'è niente che puoi costruire che non si possa costruire Nessuno che puoi salvare che non si possa salvare Niente che puoi fare ma puoi imparare ad essere te stesso col tempo È facile Tutto ciò che vi serve è l'amore Tutto ciò che vi serve è l'amore Tutto ciò che vi serve è l'amore, l'amore, L'amore è tutto quello che vi serve Amore, amore, amore Amore, amore, amore Amore, amore, amore Tutto ciò che vi serve è l'amore Tutto ciò che vi serve è l'amore Tutto ciò che vi serve è l'amore, l'amore, L'amore è tutto quello che vi serve Non c'è niente che puoi conoscere che non sia conosciuto Niente che puoi vedere che non sia mostrato Nessun posto dove puoi essere che non sia dove intendi essere È facile Tutto ciò che vi serve è l'amore Tutto ciò che vi serve è l'amore Tutto ciò che vi serve è l'amore, l'amore, L'amore è tutto quello che vi serve Tutto ciò che vi serve è l'amore (tutti insieme ora) Tutto ciò che vi serve è l'amore (tutti quanti) Tutto ciò che vi serve è l'amore, l'amore L'amore è tutto ciò che vi serve L'amore è tutto ciò che vi serve L'amore è tutto ciò che vi serve...
Registrazione
Mercoledì 14 giugno 1967 @ Olympic Sound Studios, Londra - Studio 1 Nastro/i: 1-33 + riduzione nastro 10 Produttore: George Martin Primo fonico: Eddie Kramer Secondo fonico: George Chkiantz [base ritmica, con utilizzo di vari strumenti "anomali": clavicambalo (John), contrabbasso (Paul) e violino (George). Altrettanto strana la riduzione del nastro 10 da 4 piste a 4 piste!] Lunedì 19 giugno 1967 @ Abbey Road - Studio 3 Nastro/i: 10 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [sovraincionse voci + batteria, piano (George Martin) e banjo (John)] Venerdì 23 giugno 1967 @ Abbey Road - Studio 1 Nastro/i: 10, ridotto nei nastri 34-43 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [sovraincisione orchestra] Sabato 24 giugno 1967 @ Abbey Road - Studio 1 Nastro/i: 44-47 (ancora sovraincisioni sull'originario nastro 10) Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [ancora sovraincisione strumentali dei Beatles + orchestra] Domenica 25 giugno 1967 @ Abbey Road - Studio 1 Nastro/i: 48-50 + prove BBC numerate 1-3 + 54-58 (il 58 fu quello trasmesso dal vivo) + sovraincisione sul nastro 58 (per il singolo) Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [varie prove, di natura tecnica e musicale prima della trasmissione in diretta; al termine piccoli ritocchi alla parte di batteria di Ringo e parziale rifacimento della voce di John]
Mixaggio
Mercoledì 21 giugno 1967 @ Abbey Road - Stanza 53 Mix: mono Nastro/i: 10 Produttore: George Martin Primo fonico: Malcolm Addey Secondo fonico: Phil McDonald [remix 1] Mercoledì 21 giugno 1967 @ Abbey Road - Studio 3 Mix: mono Nastro/i: 10 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [remix di prova, non numerato] Lunedì 26 giugno 1967 @ Abbey Road - Studio 2 Mix: mono Nastro/i: 58 Produttore: George Martin Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Richard Lush [remix 2-10 per la pubblicazione del singolo] Martedì 29 ottobre 1968 @ Abbey Road - Studio 3 Mix: stereo Nastro/i: 58 Primo fonico: Geoff Emerick Secondo fonico: Graham Kirby [remix 1-3 per la pubblicazione dell'album Yellow Submarine]
Accordi
[G] [D] [G] [C] [D] [G]Love, [D]love, [Em]love [G]Love, [D]love, [Em]love [D7]Love, [G]love, [D]love [G]There's nothing you [D/F#]can do that can't be [Em]done [G]Nothing you can [D]sing that can't be [Em]sung [D7/A]Nothing you can [G]say but you can learn [D/F#]how to play the [D/E]game [D]It's easy [D/C] [D/B] [D] [G]There's nothing you can [D/F#]make that can't be [Em]made [G]No one you can [D]save that can't be [Em]saved [D7/A]Nothing you can [G]do but you can learn [D/F#]how to be you in [D/E]time [D]It's easy [D/C] [D/B] [D] [G]All you [A7]need is love[D7] [G]All you [A7]need is love[D7] [G]All you [B7]need is [Em]love, [Em7/D]love [Cmaj7]Love is [D7]all you need [G]Love, [D]love, [Em]love [G]Love, [D]love, [Em]love [D7]Love, [G]love, [D]love [G]All you [A7]need is love[D7] [G]All you [A7]need is love[D7] [G]All you [B7]need is [Em]love, [Em7/D]love [Cmaj7]Love is [D7]all you need [G]There's nothing you can [D/F#]know that isn't [Em]known [G]Nothing you can [D]see that isn't [Em]shown [D7/A]Nowhere you can [G]be that isn't where [D/F#]you're meant to [D/E]be [D]It's easy [D/C] [D/B] [D] [G]All you [A7]need is love[D7] [G]All you [A7]need is love[D7] [G]All you [B7]need is [Em]love, [Em7/D]love [Cmaj7]Love is [D7]all you need [G]All you [A7]need is love[D7] [G]All you [A7]need is love[D7] [G]All you [B7]need is [Em]love, [Em7/D]love [Cmaj7]Love is [D7]all you need [G]Love is all you need Love is all you need...

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 06.09.2009

Il 25 giugno del 1967 andò in onda la prima trasmissione in diretta via satellite in mondovisione. Era in bianco e nero, si chiamava Our World, durò 2 ore e fu trasmessa in 31 nazioni per un audience stimata di circa 400 milioni di persone. Ideata dalla BBC, richiese oltre 10.000 persone tra tecnici, produttori, dirigenti e traduttori. Parteciparono gli artisti di 14 nazioni, tra cui Maria Callas e Pablo Picasso.
Il 22 maggio, una decina di giorni prima della pubblicazione Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, venne deciso che il momento culminante dello show sarebbe stata l'esibizione dei Beatles, che avrebbero eseguito un nuovo brano composto appositamente per l'occasione. All'ultimo momento venne deciso che il brano sarebbe uscito subito dopo come singolo. Oltre alla scadenza temporale, c'era un'altra consegna da rispettare: il messaggio doveva essere chiaro, semplice da comprendere anche per il pubblico non anglofono. Come per altri casi simili di composizione "su commissione", (A Hard Day's Night, Help!) fu Lennon ad occuparsene (McCartney sostiene che la canzone non fu scritta apposta ed era già pronta quando venne richiesta la partecipazione, ma è il solo a ricordare questa versione dei fatti). Il risultato è un brano che, al pari di altre composizioni funzionali a uno scopo (ad esempio Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band e Magical Mystery Tour) non va giudicato sotto il solo aspetto musicale. Come canzone in sè, All You Need Is Love è inferiore alla maggior parte dei singoli dei Beatles; la strofa in 7/4 in particolare è decisamente banale in confronto a qualsiasi altra opera lennoniana degli ultimi 2 anni. Ma All You Need Is Love va giudicata dalle intenzioni: e in questo, la noncuranza dei versi della strofa costituisce un compendio ideale al sentimento espresso dal ritornello. Suonando dal vivo sopra una base preregistrata, I Beatles eseguirono la canzone seduti su sgabelli e circondati di amici (tra cui Mick Jagger, Marianne Faithful, Keith Richards, Keith Moon, Eric Clapton, Pattie Harrison, Jane Asher, Mike McCartney, Graham Nash, Gary Leeds e Hunter Davies) e accompagnati da un'orchestra, che, nello spirito internazionale dell'evento, apre il brano con l'inno nazionale francese e lo chiude con diverse citazioni classiche (in particolare si riconoscono l'invenzione a due voci n.8 di J.S. Bach e In The Mood di Glenn Miller). I Beatles aggiunsero altre divertenti autocitazioni, tra cui She Loves You e Yesterday. Persino John Lennon era emozionato di fronte ad una platea simile, e attribuì a questo la propria insoddisfacente (secondo lui: per il resto del mondo era eccellente) esecuzione vocale. Al contrario John era molto soddisfatto della canzone (fatto assai infrequente), e ancora nel 1971, quando aveva scritto altre canzoni-inno come Give Peace A Chance e Power To The People, la indicava come la sua prima canzone manifesto. Poco più di un mese dopo Our World, Brian Epstein morì. Con l'esecuzione in mondovisione di All You Need Is Love e la recente pubblicazione di Sgt. Pepper's, egli vide nel momento della sua massima gloria il gruppo che aveva lanciato. D'ora in avanti, anche a causa della sua assenza, per i Beatles sarebbe iniziato un periodo confuso e spesso conflittuale. Del resto già il testo di All You Need Is Love, per quanto fortuitamente funzionale al messaggio, tradisce un'eccessiva fiducia nei propri mezzi. Anche se canzoni eccezionali ci saranno fino alla fine, presto questo atteggiamento produrrà lavori caotici come il film Magical Mystery Tour e il White Album, e causerà grandi tensioni che porteranno infine allo scioglimento del gruppo.


Hey Bulldog
(Lennon/McCartney)


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Durata: 3:09 Tonalità: Si Maggiore/Si Minore
• John Lennon: voce raddoppiata, chitarra solista, pianoforte
• Paul McCartney: seconda voce, basso, tamburello
• George Harrison: chitarra solista
• Ringo Starr: batteria
Testo
Sheep dog, standing in the rain Bull frog, doing it again Some kind of happiness is measured out in miles What make you think you're something special when you smile Childlike, no-one understand Jack knife, in your sweaty hands Some kind of innocence is measured out in years You don't know what it's like to listen to your fears You can talk to me You can talk to me You can talk to me If you're lonely, you can talk to me Big man, walking in the park Wigwam, frightened of the dark Some kind of solitude is measured out in you You think you know but you haven't got a clue You can talk to me You can talk to me You can talk to me If you're lonely, you can talk to me Hey Bulldog
© 1968 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
Cane pastore che sta sotto la pioggia Rana toro che lo fa di nuovo Un certo tipo di felicità si misura in miglia Ciò che ti fa pensare di essere qualcosa di speciale quando sorridi Infantile, nessuno capisce Coltello a serramanico nelle tue mani sudate Un certo tipo di innocenza si misura in anni Non sai com'è ascoltare le tue paure Puoi parlarmi Puoi parlarmi Puoi parlarmi Se sei solo puoi parlarmi Grande uomo che cammini nel parco Wigwam spaventato dal buio Un certo tipo di solitudine si misura in te Pensi di sapere ma non ne hai la più pallida idea Puoi parlarmi Puoi parlarmi Puoi parlarmi Se sei solo puoi parlarmi Hey bulldog
Pubblicazione
PMC 7070 (LP Mono) PCS 7070 (LP Stereo): 17 gennaio 1969
Formato: LP 33 giri
Classifica
Posizione più alta: #3 Settimane in classifica: 11

Accordi
[B]Sheep dog, [F#m7]standing in the rain [B]Bull frog, [F#m7]doing it again [A]Some kind of [F#m7]happiness is [E]measured out in [E7]miles [A]What make you [F#m7]think you're something [B]special when you smile [B]Childlike, [F#m7]no-one understand [B]Jack knife, [F#m7]in your sweaty hands [A]Some kind of [F#m7]innocence is [E]measured out in [E7]years [A]You don't know [F#m7]what it's like to [B]listen to your fears [Bm]You can [Bm+5]talk to [Bm6]me [Bm7]You can talk to [Em]me [Em+5] [Em6]You can talk to [Em7]me If you're [Bm]lonely, you can [Em]talk to me [B] [F#m7] x 2 [A] [F#m7] [E] [E7] [A] [F#m7] [B] [B]Big man, [F#m7]walking in the park [B]Wigwam, [F#m7]frightened of the dark [A]Some kind of [F#m7]solitude is [E]measured out in [E7]you [A]You think you [F#m7]know but you [B]haven't got a clue [Bm]You can [Bm+5]talk to [Bm6]me [Bm7]You can talk to [Em]me [Em+5] [Em6]You can talk to [Em7]me If you're [Bm]lonely, you can [Em]talk to me [B] [F#m7] Hey Bull[B]dog [F#m7] Hey Bull[B]dog... [F#m7]

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 30.12.2009

Non che ciò costituisca di per sè un grande merito, ma Hey Bulldog è indubbiamente la più consistente delle quattro composizioni inedite che i Beatles destinarono al film e all'album Yellow Submarine. Alla luce di questo, è curioso che al momento della prima pubblicazione del film, il brano fosse incluso solo nella versione europea delle pellicole. Un po' per la relativa oscurità in cui versa l'intero album Yellow Submarine, un po' perché improvvisata in gran parte in studio, Hey Bulldog è una canzone atipica sotto molto punti di vista, e gode di una considerazione relativamente alta presso la critica e i fan più devoti dei Beatles, oltre ad essere stata ripresa in numerose cover di artisti trasversali come Alice Cooper ed Elvis Costello. Proprio perché la canzone deve la sua stessa esistenza a un clima di festosa spontaneità, viene solitamente indicata come l'ultimo lavoro davvero unitario dei Beatles, secondo una definizione di Geoff Emerick per certi versi eccessiva, ma ormai quasi universalmente accolta. I Beatles si erano recati ad Abbey Road per registrare un video promozionale di Lady Madonna, che sarebbe stata pubblicata come singolo dopo la loro imminente partenza per Rishikesh, in India. Per non sprecare tempo, Paul suggerì di registrare qualcosa "per davvero", al che Lennon fornì un abbozzo che aveva buttato giù al pianoforte. Per questa ragione Hey Bulldog è una delle pochissime testimonianze filmate dei Beatles realmente al lavoro in studio. Stranamente, nessuno pensò di realizzarne un videoclip fino al 1999, quando fu infine realizzato contestualmente alla nuova versione digitalizzata del cartone animato Yellow Submarine. La composizione originale - che all'ascolto sembrerebbe nata come una variazione di Money (That's What I Want) - si intitolava Hey Bullfrog, ma quando Paul si mise ad abbaiare alla fine della canzone (un'abilità che aveva già mostrato in I Feel Fine, vedere le anomalie), John decise immediatamente di cambiare il titolo. Dal punto di vista compositivo, la canzone è in linea con lo spirito blues della loro registrazione precedente (Lady Madonna) e di quella successiva (Revolution), mentre l'alternanza tra la tonalità maggiore e la sua parallela minore ci rimanda molto più indietro nel tempo, almeno fino a Norwegian Wood, ed è unita a una linea melodica abbastanza astrusa da far esitare assai di frequente l'intonazione di Paul. Oltre che per l'inusuale riff di piano e la potente linea di basso di McCartney, la canzone è notevole per lo sperimentale mixaggio stereo, che separa molto nettamente gli strumenti dalle voci. Il remix del '99 è molto più moderno (pur non mancando di alcune soluzioni creative, come il leggero spostamento della voce dal centro a destra quando entrano - da sinistra - i cori). Come Lennon ammise, il testo non aveva alcun senso, così che qualsiasi interpretazione del pur suggestivo contrasto tra l'espressione di disponibilità del ritornello e una certa generale aggressività della musica è destinata a lasciare il tempo che trova.


It's All Too Much
(Harrison)


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Durata: 6:24 Tonalità: Sol Maggiore
• George Harrison: voce raddoppiata, chitarra solista, organo Hammond
• John Lennon: cori, chitarra solista
• Paul McCartney: cori, basso
• Ringo Starr: batteria, tamburello
Testo
It's all too much It's all too much When I look into your eyes Your love is there for me And the more I go inside The more there is to see It's all too much for me to take The love that's shining all around you Everywhere it's what you make for us to take It's all too much Floating down the stream of time Form life to life with me Makes no difference where you are Or where you'd like to be It's all too much for me to take The love that's shining all around you All the world is birthday cake So take a piece but not too much Sell me on a silver sun Where I know that I'm free Show me that I'm everywhere And get me home for tea It's all too much for me to see The love that's shining all around you The more I learn, the less I know And what I do it's all too much It's all too much for me to take The love that's shining all around you Everywhere it's what you make for us to take It's all too much It's all too much It's all too much With your long blonde hair and your eyes of blue With your long blonde hair and your eyes of blue You're too much
© 1968 Northern Songs. I testi originali riportati su questo sito provengono da www.beatleslyricsarchive.com
Traduzione
È fin troppo È fin troppo Quando guardo nei tuoi occhi Il tuo amore è lì per me E più vi penetro Più c'è da vedere È fin troppo per me prendere L'amore che ti risplende tutto intorno Quello che fai ovunque affinchè lo prendiamo È fin troppo Abbandonandosi alla corrente del tempo Da vita a vita con me Non fa differenza dove sei O dove vorresti essere È fin troppo per me prendere L'amore che risplende tutto intorno Il mondo intero è una torta di compleanno Allora prendine un pezzo ma non troppo Fammi volare su un sole d'argento Dove so di essere libero Mostrami che sono ovunque E portami a casa per il the È fin troppo per me prendere L'amore che risplende tutto intorno Più imparo e meno so Ma quello che faccio è fin troppo È fin troppo per me prendere L'amore che ti risplende tutto intorno Quello che fai ovunque affinchè lo prendiamo È fin troppo È fin troppo È fin troppo Con i tuoi lunghi capelli biondi e i tuoi occhi blu Con i tuoi lunghi capelli biondi e i tuoi occhi blu Tu sei troppo
Pubblicazione
PMC 7070 (LP Mono) PCS 7070 (LP Stereo): 17 gennaio 1969
Formato: LP 33 giri
Classifica
Posizione più alta: #3 Settimane in classifica: 11

Accordi
[C] [G] [Gadd9] x2 [C/G] [G] It's [Gadd9]all too [G]much [C/G] [G] It's [Gadd9]all too [G]much [G]When I look into your eyes Your love is there for me And the more I go inside The more there is to see It's [C/G]all too [G]much for [Gadd9]me to [G]take The [C/G]love that's [G]shining all [Gadd9]a[G]round you [C/G]Everywhere[G] it's [Gadd9]what you [G]make for [C/G]us to [G]take It's [Gadd9]all too [G]much [G]Floating down the stream of time Form life to life with me Makes no difference where you are Or where you'd like to be It's [C/G]all too [G]much for [Gadd9]me to [G]take The [C/G]love that's [G]shining all [Gadd9]a[G]round you [C/G]All the world[G] is [Gadd9]birthday cake[G] So [C/G]take a [G]piece but [Gadd9]not too [G]much [G]Sell me on a silver sun Where I know that I'm free Show me that I'm everywhere And get me home for tea It's [C/G]all too [G]much for [Gadd9]me to [G]take The [C/G]love that's [G]shining all [Gadd9]a[G]round you The [C/G]more I [G]learn, the [Gadd9]less I [G]know And [C/G]what I [G]do it's [Gadd9]all too [G]much It's [C/G]all too [G]much for [Gadd9]me to [G]take The [C/G]love that's [G]shining all [Gadd9]a[G]round you [C/G]Everywhere[G] it's [Gadd9]what you [G]make for [C/G]us to [G]take It's [Gadd9]all too [G]much [C/G] [G] It's [Gadd9]all too [G]much [C/G] [G] It's [Gadd9]all too [G]much [G]With your long blonde hair and your eyes of blue With your long blonde hair and your eyes of blue You're too much

Recensione
di Luca Biagini | Ultimo aggiornamento: 31.12.2009

Un'altra delle canzoni registrate durante le deprimenti sedute d'incisione che intercorsero tra il completamento e la pubblicazione di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band fu un nuovo tentativo di Harrison di mescolare la musica occidentale e quella orientale. Musicalmente meno riuscita di altri suoi analoghi esperimenti, si riscatta solo in parte grazie alla sua natura semi-improvvisata, che la rende un documento interessante dell'attività di scrittura dei Beatles, un po' come la migliore Hey Bulldog e la peggiore You Know My Name (Look Up The Number). La corretta collocazione temporale è indispensabile per interpretare correttamente il testo: il brano trabocca infatti di elementi di ispirazione hippy, dal testo fanciullesco alla citazione della hit dei Mersey, Sorrow (da cui Harrison prese pari pari il verso With your long blonde hair and your eyes of blue). L'elemento più notevole del testo è però il verso "Show me that I'm everywhere and get me home for tea", che costituisce di fatto una rivisitazione dello stesso concetto espresso da Lennon in Day Tripper: una bonaria presa in giro delle attitudini degli hippy della domenica, bramosi di provare gli aspetti più superficiali dell'esperienza dell'LSD, ma non disposti a rinunciare alle loro abitudini "borghesi". Questo verso è in effetti uno dei più acuti dell'intera produzione di George per i Beatles, ed è un peccato che, essendo stato pubblicato ad oltre 18 mesi dalla sua composizione, tale affermazione risultasse del tutto anacronistica. La musica, che presenta anche una citazione di tromba della Marcia del Principe di Danimarca di Jeremiah Clarke, è solidamente arroccata sull'accordo di Sol Maggiore, e non è decisamente memorabile; non a caso fu esclusa dall'EP Magical Mystery Tour in favore di un pezzo non certo straordinario come Blue Jay Way. L'aspetto più interessante, per gli studiosi dell'evoluzione musicale beatlesiana, è sicuramente la lunghezza del brano, che, come altro materiale coevo, si spinge ben oltre gli standard del gruppo: la sola coda, di quasi 3 minuti, supera in durata gran parte dei loro pezzi.
È evidente che i Beatles stavano cercando variazioni strutturali alla consueta struttura della canzone pop, portandosi verso una forma più operistica che, pur non realizzando mai del tutto (almeno non quanto fecero altri gruppi in seguito, come i Queen con Bohemian Rapsody), contribuirà in modo decisivo a pezzi come Hey Jude e il long medley di Abbey Road.


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